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Weekend parecchio sfortunato quello appena trascorso. Chiedo scusa ma sarò breve perchè solo a parlarne temo che ritorni la sfiga. Sabato alla gara di Villafontana ho fatto secondo di categoria dietro a Corradini. Mi ha cavato letteralmente da ruota andava il doppio di me. Tornati al furgone ci siamo accorti che ci avevano scassato la portiera e rubato i telefoni. Sia il mio che quello del Nico. Poco danno materiale, molto danno per via delle agende e rubriche varie…

Domenica gara a San Cesario. Parto bene e dopo un giro mi trovo con Balberini, Corradini e il Nico. Secondo giro Balberini accellera di brutto sulla salitona io non seguo per non andare al gancio e Corradini mi prende 20 metri. Sulla rampa in erba prima del fettucciato rientro anche perchè facendola a piedi andavo il doppio di chi andava in bici. Sulla salitona Corradini accellera e mi riprende 20 metri. Poi perdo un altro po nel fosso per un errore nella risalita e all’ingresso del campo prima della rampa forzo la curva per avvantaggiarmi… Salto il fossetto e atterro su un sasso. Sbeng! Ruota anteriore spezzata in due! Gara finita. Mi ritiro. Fine delle trasmissioni. Weekend di pura sfiga, capita e fa parte del gioco. Mi rifarò nelle prossime gare!

All’ultimo minuto ho dovuto cambiare programma per la gara di oggi. Davide si è ammalato e sarei dovuto andare da solo a Piazzola sul Brenta. Ho preferito quindi andare con gli altri miei compagni al Campionato Regionale Uisp organizzato da Menegatti in quel di Sant Agostino. Sicuramente una gara di livello decisamente inferiore, ma l’importante è correre e divertirsi!

la giornata non era iniziata al meglio. Pioggia battente fin dalla notte e un discreto vento. Via in furgone con il Nico senza tante pugnette e si va a correre! Mentre raggiungevamo Sant Agostino però il meteo è decisamente cambiato. Abbiamo fatto l’iscrizione, siamo andati alla partenza, montato il gazebo, cambiati e tac…smette di piovere e si fa largo tra le nuvole uno spiraglio di sole. Magie che solo Menegatti può regalare!

Facciamo un giro di prova e il percorso era più una cronometro che una gara di cross. Giro da 10 minuti abbondanti fatto a ritmo gara con 4 curve ed un tratto di 20 metri da scendere a piedi. Tolgo i Limus che sull’erba legavano troppo e monto i Dugast da bagnato che mi presta il Nico. Oggi ho avuto la riconferma comunque che Challenge è assolutamente un gran tubolare e il Dugast non ha nulla in più, se non il costo e la difficile reperibilità! Pressione a 3 bar abbondanti e via andare.

Della mia categoria eravamo in 5. C’era Gianni Zanetti, un po malaticcio, ed un ragazzo dell’Esercito che veniva dalla Toscana penso. Gli altri mi sembravano battibili. Partiamo per ultimi. Prima di noi i G2 in cui c’era il Nico. Pronti via Zanetti va in testa e io mi metto a ruota. Percorriamo tutto l’argine poi prima della carreggiata di fango mi porto in testa. Li provo a forzare il passo e una volta fatta la discesa e il tornante mi accorgo di avere già circa 10 secondi di vantaggio. Così su tutta la mulattiera in mezzo il bosco giù tutti i denti e ho cercato di prendere più vantaggio possibile e ho provato a rientrare sul Nico che era a ruota di Lodesani, penso si chiami così. Finito il bosco sulla salitella mi avvicino e nel tratto da fare a piedi mi aggancio. Lodesani da una tirata, poi do una tirata io e il Nico accellera. Perdo qualche metro ma nella carreggiata rientro. E così andiamo per qualche giro. A 3 giri dalla fine mi porto in testa a tirare perchè non avevo gli occhiali e mi andava di tutto negli occhi. Ad un certo punto Lodesani scatta, mi giro e non c’era più il Nico. Poi lo vedo che rinviene da dietro, gli era caduta la catena. Io della mia categoria ero primo e detto sinceramente il tipo aveva fatto lo scatto del morto. Così lo attendo e quando si accoda inizio a tirare per tornare sotto. Rientriamo sull’arrivo e mancano ancora due giri. Da dietro in tanto sta rientrando il tipo dell’Esercito. Visto che si sentiva bene lascio tirare a Lodesani e sulla carreggiata quando si sposta il Nico gli molla la lecca fatale. Prende subito 100 metri e nel mentre passa a tirare il tipo dell’Esercito. Passiamo sull’arrivo ed è l’ultimo giro. lodesani lo vedevo rassegnato infatti mi dice che ce la dovevamo vedere io e il ragazzo dell’Esercito, che comunque tirava senza chiedere cambi. Davanti il Nico era al sicuro, così prima 200 metri prima della salita sono scattato e ho fatto la salita in maniera perfetta, poi tratto a piedi dove penso di essere sceso ai 40 all’ora e quando ho girato sul rettilineo di arrivo avevo 30 metri che mi hanno permesso di vincere agevolmente la mia categoria e fare secondo assoluto. Anche oggi podio MaxTeam, ci riconfermiamo un ottimo gruppo oltre che su strada, anche nel ciclocross!

Oggi sono contento perchè ho fatto veramente fatica. Ho tirato dall’inizio alla fine e ci è saltata fuori un ora buona di gara. E’ stato un ottimo allenamento. Domani esco in bici con Fanton per scaricare un po poi Sabato si corre a Villa Fontana per la prima tappa del Gelanderad e domenica si corre a San Cesario per la quinta tappa del Trofeo Modenese di Ciclocross. Sempre a tutta!

A Cavezzo è arrivata la prima vera gara di ciclocross della stagione. Se prima eravamo abituati al sole, alla temperatura mite e al terreno bello secco, con la gara di Cavezzo abbiamo capito che aria tirerà d’ora in poi. Veramente una giornata stile inferno del nord. Vento, freddo e pioggia torrenziale. Esattamente come piace a me!

Sono arrivato alla gara ben preparato. Gazebo anti pioggia, rulli, tuta impermeabile, furgone per cambiarmi al caldo… Molto in anticipo per fare tutto con calma. Mi sono preparato, scaldato bene, ho provato il percorso e poi via alla partenza. Subito prima di partire via la tuta e come mi è stato insegnato in caso di pioggia tanta crema e si parte in braghe corte. Pronti via c’era un rettilineo di circa 500 metri in asfalto dove ho cercato di avvantaggiarmi subito per evitare di aggrovigliarmi alla prima curva. Forse causa le condizioni atmosferiche e la concomitanza di alcune gare di federazione, il livello non era dei migliori. All’ingresso nella vigna mi ritrovo solo con Gianni Zanetti. Temporeggio un po per rifiatare e prima dell’ostacolo mi porto in testa. Faccio come avevo deciso in partenza e quindi attacco sull’ostacolo e sull’argine da fare a piedi. Quando monto in strada ho un leggero vantaggio così continuo fino al successivo ostacolo e salita da fare in bici. Quando rimonto in sella ho già un buon margine e così inizio ad andare del mio passo regolare. Percorro in bici sia il campo sotto l’argine nel fangone, sia la risalita che il fettucciato in mezzo le pioppe. Mi barcameno alla meno peggio nella rampa da fare con bici in spalla (aspetto da migliorare alla veloce), chiudo gli occhi e mi butto nella discesona, passo all’arrivo e mi dicono che sono solo e il secondo è Remo con Paletti (Remo è un mio compagno di squadra, è brutto ma va forte hahahaha). Molto bene. Vado regolare con del margine perchè faceva un freddo cane, pioveva che Dio la mandava e sapevo che ci sarebbe stato da correre a piedi. Al terzo filare vedo che ho dietro a circa 30 secondi Remo e Paletti era già un po staccato. Faccio tutto il giro e alla rampa da fare a piedi Remo mi raggiunge. Da li proseguiamo assieme. All’uscita dalla vigna mi accorgo che Paletti aveva un bel distacco. Sulla salita dopo l’ostacolo Remo si avvantaggia poi riesco a rientrare nel fangone correndo a piedi. Poi lui si riavvantaggia nella risalita. Finisco il mio giro badando solo di non cadere. All’arrivo sono secondo assoluto, primo di categoria G1. Ancora una volta abbiamo reso onore alla nostra maglia mettendoci tutto quello che avevamo. Remo è andato come una moto, e io sono contento perchè mi sono accorto che in queste condizioni riesco a fare molta differenza rispetto ai miei avversari. Mi sono allenato parecchio a correre a piedi e adesso con queste condizioni riesco a trarne un bel vantaggio.

Giovedì il MaxTeam andrà a correre a Piazzola sul Brenta. Una bellissima gara organizzata dalla Cicli Pengo. L’ho fatta lo scorso anno ed il circuito è molto bello. Se pioverà sarà veramente duro e ci vado apposta per vedere come me la cavo in un circuito del genere, dove in teoria dovrebbe esserci anche una partecipazione di livello alto. Spero che ci sia un bel fangone e un tempo da lupi così guardo quelli forti come vanno e cerco di imparare un po.

Vorrei infine spendere due parole per i ragazzi del Pedale di Cavezzo che hanno organizzato la gara di domenica. Vivono in un paese dilaniato dal terremoto, affianco alla partenza c’erano i pompieri che stavano demolendo delle case, ci sono un sacco di capannoni distrutti, palazzi squarciati, tendopoli. In tutta questa merda loro ci hanno ospitati e trattati come dei re, hanno organizzato una gara bellissima e ci hanno messo a disposizione ottime docce calde, lavaggio bici ed un buffet pieno di dolci e bevande calde. Un premiazione ricchissima. Il tutto condito con tanta allegria e sorrisi. Altro che terremotati. Di fronte a questa gente ci si sente piccoli, molto piccoli. Grazie di cuore non tanto per la gara in se, ma per il vostro spirito! Forza Cavezzo!

photo credits @giorgioiotti

Gara dal sapore veramente insipido per me quella di Magreta. Colgo un ottimo terzo posto di categoria (quarto assoluto) che per come si era messa la giornata è quasi come una vittoria. Purtroppo troppe coincidenze sfortunate non mi hanno permesso di correre come avrei voluto, così mi devo accontentare. Balberini che ha vinto era sinceramente più forte rispetto a tutti. In questi percorsi la sua capacità di rilancio non da molto scampo. Corradini mi sembrava sui suoi livelli e avrei potuto giocarmela benissimo. Non mi dilungo oltre perchè ho ancora l’amaro in bocca per aver gettato al vento una buona occasione, ma sono contento di essere riuscito a capire che avevo un problema e a non mollare per ottenere il miglior risultato possibile. Alla fine un terzo posto è ottimo in prospettiva trofeo. 11 gare sono tante e siamo solamente alla terza, un problema ci può stare, adesso devo cercare di recuperare bene e farmi trovare pronto domenica a Cavezzo, dove sembrerebbe che le condizioni atmosferiche non saranno delle migliori…

Quella di Magreta comunque è stata la conferma che questo Trofeo Modenese di Ciclocross sta piacendo molto e sta risquotendo un gran successo! Domenica siamo partiti in totale in 160 concorrenti, spesso questi numeri sono esagerati anche per gare amatoriali su strada. Quando gli organizzatori si impegnano a fare le cose per bene i risultati arrivano, sono proprio contento, perchè adesso diventa una competizione molto bella. Iniziano a venire dalla Toscana e dal Veneto. Spero che continui così e che ci sia sempre un livello maggiore, alla fine più gente forte c’è più ci si diverte!

Se volete venire a fare qualche gara trovate tutte le info su http://www.bikexp.com.


photo credits @giorgioiotti

Ed arriva nella seconda tappa del Trofeo Modenese di Ciclocross la mia prima vittoria della stagione. Vittoria di categoria ma è quella che mi interessa anche ai fini della classifica finale. Una vittoria che non è venuta per caso, ma che ho costruito con tanti allenamenti, forse anche troppi, per cercare di porre rimedio alle mie gravi lacune tecniche, nella corsa a piedi, nel salto degli ostacoli e nella guida sul viscido. Questo assieme a tutti i consigli che mi danno i miei compagni Davide e il Nico, ogni giorno mi insegnano come si fa andare in bicicletta, hanno prodotto quest’anno un ottimo miglioramento rispetto alla passata stagione. Ci tenevo tantissimo a fare bene in questa gara, era la mia preferita, un circuito che mi piace tantissimo e ce l’ho messa tutta fin dal primo giro per cercare di vincere.

Alla partenza mancava solo Balberini. Del resto erano presenti Pioli, Zanetti e Corradini più vari altri. Quello che temevo di più era Corradini, del resto è nettamente superiore a me tecnicamente e nella gara di Gorzano prima che mi cascasse la catena era comunque in vantaggio e mi aveva staccato. Le condizioni del percorso, fango e viscido, erano tutte a suo vantaggio. Zanetti in questi percorsi è forte e lo scorso anno fino a dicembre mi ha sempre dato la paga. Pioli non lo conosco sinceramente, ma pensavo di poterlo controllare. Pronti via la partenza non è stata delle migliori. Devo ancora prendere la mano con le scarpe nuove e ci ho messo qualche metro per riuscire ad agganciare. Stavo per imboccare la prima curva che immetteva nel frutteto in quarta posizione, troppo dietro, quando grazie ad un rallentamento sono riuscito a portarmi in seconda posizione. Primo Pioli, secondo io, terzo Corradini. Li ho temporeggiato un po per cercare di calmarmi dall’ansia che mi assale nei primi minuti di gara. Ho visto subito che Pioli era in difficoltà nelle curve così fuori dal frutteto l’ho passato e ho saltato il fosso a piedi in prima posizione. Ingresso nel noceto e sono stato abbastanza calmo e ho cercato di recuperare. Al primo rilancio mi sono accorto che Zanetti era già un po attardato e Pioli aveva perso 10 metri…

Così ho capito che era il momento buono e ho attaccato per cercare di andare via con Corradini. Secondo e terzo rilancio e io e Corradini avevamo preso già margine. Così ho cercato di andare regolare per rifiatare un po. Poi siamo arrivati ad una serie di curve guidate da fare in velocità al termine delle quali c’erano gli ostacoli. Così con un rapporto abbastanza agile sono riuscito ad aumentare e pedalare in curva, non so come ma ho fatto bene tutte le curve e quando sono sceso dalla bici per fare gli ostacoli……cazzo non ci credevo mi sembrava di volare! Mi sono allenato come un cane per riuscire a fare bene gli ostacoli, perchè quando sei assieme ad uno che arrivati ad un ostacolo ti da 10 metri è veramente frustrante. Ho passato una domenica pomeriggio a saltare su e giu dalla bici tanto che mi sono mezzo slogato un anca. Non ho mai corso a piedi e mi sono messo a correre. Correre correre, scatti, rampe, salite, scalinate… Una fatica mondiale ma dovevo riuscirci. Cazzo ieri ci sono riuscito! Smonto dalla bici a 10 cm dall’ostacolo pensavo di ammazzarmi ed invece doppio passo, salto ho accellerato bici in braccio fatto gli ostacoli, due passi sono rimontato, trovato il pedale subito, accellerata… cazzo Corradini non c’era più! Fuoco a testa bassa ho fatto il resto del giro alla morte prendendo anche qualche rischio, nella curva veloce in fondo al noceto per poco non mi ammazzo contro una pianta ma è andata bene. Arrivo al tornantino e nuovamente giù dalla bici per i tre ostacoli. Scendo stavolta ancora più convinto, bici in braccio, salto il primo e corro più forte che posso mentre salto gli altri, via su in bici curva a sinistra aggancio e rilancio. Stavo guadagnando! Esco dal Noceto e sul rettilineo butto giù tutto quello che c’è e volatone fino al frutteto…

Arrivo al frutteto e cerco di recuperare. Faccio mezzo rettilineo in rilancio e la seconda metà di inerzia. Capisco due o tre punti da evitare per il troppo fango. Arrivo al fosso. Scendo senza frenare, doppio passo, salto e risalgo in bici. Quasi non mi sembrava vero di riuscirci. Dentro al noceto passo primo e tanti amici venuti a vedere la gara mi dicevano che dietro non avevo nessuno. Giro il tornante e prendo il riferimento da Corradini per i giri successivi. Così sapevo se guadagnavo o meno. In tanto vedo che da dietro arrivava Davide. Quando sei li da solo è facile fare un errore o perdere concentrazione e farsi rimontare. Così ci vuole una specie di mini obbiettivo. Il mio era quello di fare la prima metà dei rettilinei a tutta e la seconda recuperare per arrivare in curva con la giusta velocità senza dover frenare.

E così faccio. Vedo Davide che riprende e stacca Corradini. Il mio vantaggio aumentava giro dopo giro e io mi sentivo benissimo. Cercavo di stare attento in curva ma via via che si girava il terreno si asciugava e i miei Challenge Limus erano formidabili. Una tenuta eccezionale e in curva avevo una sicurezza che mi permetteva di stare sereno e gestire in pace la gara. Davide mi raggiunge e poco dietro arriva il Nico. Faccio un giro con Davide poi lui nel tecnico era nettamente più veloce di me e io non volevo rischiare di andare per terra. Il Nico invece nel tecnico era veloce come me, forse un attimo meno visto le gommacce che aveva, ma nei rettilinei quando attaccava il reattore nucleare mi smarriva.

Però rispetto a loro vedevo che sugli ostacoli non perdevo nulla e alcune volte guadagnavo qualcosa, così ho cercato di amministrare la mia gara al meglio cercando di capire dove perdevo da Davide e il Nico per sapere dove lavorare prossimamente. Alla fine della gara abbiamo portato a casa un ottimo podio assoluto e due vittorie di categoria. Primo Davide, secondo il Nico, terzo io. Sono contento per la gara che ho fatto non tanto per la vittoria ma perchè mi sono reso conto di essere migliorato tecnicamente e adesso ho la consapevolezza che migliorando ancora alcni aspetti che mi mancano posso giocarmela con tutti. Perchè obbiettivamente Davide è uno veramente forte in Cross, vince da anni il campionato italiano udace, vince tutte le gare FCI che fa, quindi se riesco ad arrivargli vicino vuol dire che se miglioro ancora un po posso fare davvero bene! Già oggi ho fatto un allenamento per la causa. Non mi servirà nella prossima gara di Magreta che sarà una gara abbastanza veloce, con ostacoli artificiali anche belli, ma con poche curve tecniche. Penso che invece in quella dopo di Vignola se avrò messo a posto alcuni dettagli potrò fare ancora meglio. Comunque nel Cross non bisogna mai fermarsi e non bisogna mai smettere di cercare di migliorarsi. Se uno pensa di essere a posto è fottuto. Perchè c’è sempre qualcuno che invece si migliora e se prima ti arrivava dietro dopo ti arriva davanti. Qui c’è molta gente che ha appena iniziato ad allenarsi e non appena mette su un po di gamba sono dolori. Corradini su tutti. Oltre ad essere un ragazzo simpatico è molto forte e tra un po di tempo andrà come una moto. Io devo cercare di continuare così e farmi trovare pronto nelle gare che sono più adatte a me. Poi vada come vada il corss è sempre un gran divertimento!

Termina così una grande giornata di cross. La riunione post gara del Maxteam! Per fortuna che ci sono Davide e il Nico che mi insegnano ad andare in biciclina e il direttore Baiesi che mi ha preso in squadra anche se sono un paracarro…hahahahaha!!! Il trofeo Modenese di Ciclocross torna domenica prossima: tappa di Magreta – Acetaia Leonardi. Organizzazione Balberini/Tribol Team si prospettano ostacoli artificiali folkloristici! A tutta!

Rientro da questa gara con molta consapevolezza dei miei mezzi ma anche con tanta delusione. La delusione deriva dall’aver ottenuto un risultato mediocre a causa di un problema fisico improvviso nell’ultimo chilometro e mezzo della salita Peri – Fosse, mentre la consapevolezza nei miei mezzi deriva dall’aver fatto i primo 8 km della Peri – Fosse, una salita dura ed impegnativa, ad un livello veramente alto sui migliori valori in watt di sempre per me. Sempre nel gruppettino ad inseguire la fuga con ottime sensazioni. Oltre a questo nonostante il problema fisico e nonostante mi fossi spremuto molto nel tentativo di recuperare inutilmente la posizione in cui ero, nell’ultima salita di 2,2 km dov’era posto l’arrivo ho fatto una performance di livello veramente alto: 396 watt in cui ho addirittura guadagnato su chi mi precedeva e per poco non guadagno il KOM di Strava che appartiene ad Andrea Guardini, il prof della Farnese Vini.

Nel dettaglio è successo che partiamo e ci facciamo i primi 20 km dietro macchina. Come sempre quando si parte dietro macchina ci vengono casini ed infatti ci è scappata la cadutona. Coinvolto anche il Nico ma niente di serio. Dopo 20 km la macchina se ne va e la gara inizia. Scatti e controscatti io rimango coperto perchè sapevo che la prima salita, la Peri – Fosse, era parecchio lunga (9 km) e dura (8% medio). Va via una fuga di 7 con dentro Remo e il Nico. Dietro Toia della C-Performance e Casartelli della Kuota Carimate provano ad inseguire, io mi metto a ruota ma davanti erano imprendibili. Così dietro abbandonano ogni tentativo di rientro e mi rimetto coperto. Inizia la salita e capisco subito che era quella che avevo fatto alla Cunego. Mi satcco subito da un primo gruppo di 8 in cui c’erano i migliori e inizio a pedalare del mio passo cercando di stare sui 350/370 watt che erano quelli che avevo battezzato che potessi tenere per i 9 km di salita. Dopo 2 km noto che il gruppetto era li avanti sempre 100 metri, così faccio uno sforzo e mi accodo. Proseguo sempre regolare a volte accelleravano e mi staccavo poi calavano e rientravo. Poi di comune accordo si è deciso di andare regolari. Stavo benissimo ed ero anche molto gasato dal fatto che sapevo che mancava pochissimo alla vetta, che davanti c’erano Remo e Nico e quindi sapevo che la gara era già mezza vinta e che comunque questi non mi avrebbero più cavato, quindi potevo tranquillamente entrare nei primi 10 e magari giocarmi il podio di categoria. CORCAZZO! Ad un chilometro e mezzo dalla fine della Peri – Fosse inizia a venirmi un dolore al fianco destro. In 20 secondi devo mollare e mettere piede a terra. Percorro fino alla vetta pedalando piano e cercando di alzarmi in piedi ma mi fa molto male e fatico a pedalare anche se vado avanti a passo d’uomo. Scollino e nel pezzo di discesa cerco di recuperare, bere, mangio una barretta e tiro tante di quelle madonne che la metà sono sufficienti. Rinizia il tratto di vallonato che porta alla cima di Erbezzo e lo percorro tutto a ruota di un ragazzo che non conosco ma che accortosi del mio stato ha fatto un andatura che mi permetteva di stare a ruota nonostante lui sicuramente potesse andare più forte. Grazie mille chiunque tu sia! Poi inizia la discesa. Il male si era attenuato. Bevo, mangio, madonno e cerco di recuperare. Nada. Discesa poco tecnica con drittoni lunghi e nemmeno troppo ripidi, così a valle mi conviene attendere un gruppo che avevo dietro di poco. Mi metto a ruota poi mi accorgo che il male era passato, così inizio a dare cambi e ci portiamo sotto l’ultima salita dove era posto l’arrivo…

Ad inizio salita eravamo forse in 30. Sapevo che non era quella la mia posizione in classifica. Ma sapevo anche che se avessi mandato tutto in vacca avrei perso altre 30 posizioni. Così come faccio in allenamento nelle ripetute Anaerobiche ho messo su il 52 ed ho iniziato a spingere. Ne è uscita un ultima salita notevole, addirittura fatta più forte di Remo ed il Nico che hanno vinto la corsa. Una salita di poco più di 5 minuti a quasi 400 watt medi dopo 3 ore di gara con una salita come la Peri-Fosse sulle gambe e dopo aver passato metà gara con un mal di fianco notevole. UNA SPECIALE MENZIONE VA AL MIO COMPAGNO REMO BARDELLI CHE IERI HA VINTO PER LA PRIMA VOLTA LA CLASSIFICA ASSOLUTA IN UNA GRANFONDO ARRIVANDO A PARI MERITO CON IL NICO! GRANDE REMO, INTONACATORE DODICIOREALGIORNO E GRANDE PEDALATORE LA DOMENICA! IN CULO A CHI TI DICEVA CHE ERI SCARSO!

Qui mi viene un bel nervoso, perchè tutte le gare mi succede sempre qualcosa! Sempre cazzo! Mai una gara che mi fila tutto come deve andare. Mi cadono gli occhiali. Mi vengono addosso con l’ammiraglia. Mi viene mal di fianco. Tutte le volte ce n’è una! Sto giro non so cosa mi è venuto. Il dottore mi dice che è stato che ho bevuto troppo prima della gara e che ho mangiato troppi carboidrati. Si chiama tecnicamente MAL DI FIANCO ed è un dolore al fegato causato dal sovraccarico dell’attività epatica per smaltire i troppi carboidrati ingeriti. In effetti ho bevuto durante il viaggio una bottiglia di acqua con dentro un integratore di maltodestrine e vitargo che mi hanno dato settimana scorsa ma non penso che possa causare una fitta del genere. Boh spero sia stato solo un episodio causato da coincidenze sfortunate.

A parte questo comunque nei primi 7,5 km della Peri-Fosse ero andato veramente forte. Quasi 350 watt medi avendo ancora margine e riuscendo a stare a ruota di gente che ad inizio stagione mi dava delle cavate da orbi in salita. Non c’è niente da dire, la combinazione di allenamenti dell’ultimo periodo mi ha fatto fare un progresso notevole. Come sempre però non mi accontento mai e non sono mai contento. Forse è questo che mi fa avere tutti questi inconvenienti. Se ad inizio stagione dovevo fare la gara a tutta per arrivare nei 50, adesso se faccio la gara a tutta arrivo nei 15/20. Però a fare la gara sempre a tutta, in salita, in diescesa, in pianura per rientrare…si accumula uno stress che fa fare errori e che fa sorgere inconvenienti. Purtroppo come in tutte le cose anche in gara la fretta non è sempre un ottima alleata. Penso che serva ancora del tempo in cui fare ancora qualche progresso e perfezionare meglio alcuni dettagli e poi sono convinto che tutto iniziaerà a girare per il meglio. Del resto ieri ho fatto una gara in cui ho avuto un grosso problema che, come ho analizzato su Strava, mi ha fatto perdere circa 8 minuti. Nonostante questo sono arrivato 50esimo assoluto, posizione che ad inizio stagione raggiungevo facendo la gara a tutta e se tutto filava liscio… Il miglioramento è netto adesso bisogna consolidare!

Oggi per non sapere ne leggere ne scrivere ho fatto un breve allenamento di scarico in ciclocross con un po di tecnica di salto ostacoli nel nuovo circuito che ha fatto Michele paletti nel noceto. Bellissimo! In serata invece ho fatto il mio ormai classico allenamento di podismo in compagnia di Salli e di un maratoneta con le palle: Pietrone detto il Ciccio!!! Fatti 12 km in 1ora12minuti. Corsa regolare senza stress. Molto meglio del solito, inizio a sopportare un po meglio la corsa! Domani super riposo però!

Ieri sono andato a correre con Fanton a Soave. Gara in linea di 65 km con 2 salite. Alla fine si è rivelata una gara veramente tosta. Breve. Ma in appena 65 km abbiamo fatto 1.200 metri di dislivello fatti chiaramente a super tutta! E’ stata una gara bella, organizzata bene e con un percorso molto divertente. Forse l’unica cosa che potevano evitare era il primo tratto dietro macchina. Il percorso era su di una strada molto larga, senza pericoli, e nel tratto di salita poteva venirci una prima selezione che avrebbe permesso di affrontare la prima salita vera con un passo diverso. Invece siamo arrivati ammassati sotto la salita e per fare selezione è stata presa veramente a super tutta.

Come si può vedere dal grafico del file della mia gara su WKO, i dati del Quarq non mentono. Primi 20 minuti della salita fatti a 362 watt normalizzati. Praticamente 5 watt/kg e qualcosa. Ma il dato interessante è sulla FC: 180 battiti medi, 188 battiti massimi. Solitamente non supero mai i 175 medi sui 20 minuti, sintomo che la gara era veramente tirata ma che comunque io ci sono arrivato in ottime condizioni. Altro dato interessante è quello sui primi 45 minuti (15 minuti di pianura dopo il via volante + 31 minuti della prima salita fino al valico) dove ho fatto 345 watt normalizzati. Valori veramente ottimi per quello che mi riguarda, valori che non avevo mai raggiunto prima.

Questo però non è stato sufficiente per riuscire a svalicare con i primi. Infatti se nei primi 20 minuti sono riuscito a tenere il gruppetto dei primi 15 a circa 20/30 secondi, sempre a vista, non ho avuto la forza di rientrare quando la strada ha spianato prima di riprendere a salire per gli ultimi 2 km di salita. In quel tratto, anche contro vento, mi sono andati via e non c’è più stato speranza di rientrare. Così ho fatto gruppetto con alcuni ragazzi e ci siamo lanciati in una discesa veramente veloce dove ho toccato quasi i 90 km/h. In fondo ci siamo raggruppati e da dietro sono rientrati in diversi complice anche il fatto che come al solito eravamo in 3 a tirare nei soli 10 km di pianura che dividevano la prima salita dalla seconda. Poi inizia la seconda salita e mi accorgo di avere ancora un ottima gamba. Dopo un chilometro però decido malauguratamente di togliermi gli occhiali perchè con il sudore ormai non ci vedevo più. Sbaglio la tasca e mi cadono. Così mi fermo attendo che sfili tutto il gruppo, appoggio la bici, raccolgo gli occhiali e riparto. Vedo Fanton che passa così quando riparto cerco di rientrare. Nonostante il fattaccio riprendo subito con un ottimo ritmo, salita pedalabile quindi di quelle che piacciono a me. Dopo circa due chilometri riesco a riaccodarmi al gruppo. C’è un ammiraglia che mi divide dalla coda dove c’era anche Fanton. Così in un tornante l’affianco per passarla. Il tipo alla guida si deve essere spaventato e ha tirato dritto così sono andato a finire giu dal fosso contro il muro. Che spettacolo! Riparto senza danni. Termino la salita ed inizia la discesa. Cerco di rientrare nuovamente con altri 2 ragazzi che erano attardati. In fondo ad un rettilineo c’è una deviazione, l’Alpino di guardia al bivio non segnala nulla così noi andiamo dritti. SBAGLIATO! Bisognava girare! Torniamo indietro e riprendiamo. Ormai c’era poco da fare e in fondo la discesa c’erano solo 3 km per arrivare all’arrivo. Facciamo la volata e riesco almeno quella a vincerla abbastanza facilmente.

All’arrivo termino la gara in 1h53′ totali. Dopo aver bevuto Fanton mi va a prendere il cartellino e quando torna mi dice che non lo trovano. Facciamo un giretto di defaticamento poi vado a vedere di ritrovare il cartellino. Hanno sbagliato numero. Io ho il numero 190 ma il chip che mi hanno assegnato ha un altro numero. Il tipo alle iscrizioni inizia a spiegarmi tutta una storia in dialetto Veneto. Capisco che hanno scazzato la classifica. Del resto il chip era WINNING TIME quindi non ne avevo dubbi! Visto che ero arrivato subito dietro a Fanton e che lui era arrivato 65esimo non mi pareva il caso di stare a fare polemica, quindi annuisco, spiego che non ho intenzione di fare reclamo, mi mangio una torta sbrisolona al ristoro intera, bevo una bottiglia di fanta e ce ne torniamo a casa allegramente!

Nonostante tutta una serie di sfighe, mi sono divertito, ho fatto tanta fatica ma ho visto ancora un altro miglioramento rispetto ad un mese fa. Grazie a questi dati oggi ho aggiornato ancora la FTP e adesso non mi resta che continuare di questo passo per presentarmi pronto alla Granfondo d’Italia a Carpi!

Spesso produrre molti watt in gara non è direttamente proporzionale alla posizione in classifica. La gara di oggi a Magazzino ne è stata la dimostrazione, purtroppo. Gara tutta ad inseguire quindi sforzo intenso e prolungato per ottenere un piazzamento poco interessante. Pronti via e sullo stradone di Bazzano iniziano gli scatti. Io, il Nico, Remo e Max avevamo accordato una tattica quindi cercavamo di promuovere una fuga. Ho provato 5/6 volte con Remo e Gradellini ma non siamo mai riusciti ad uscire. Poi stoccata ottima di Max Grazia con Ballestri che riescono ad evadere. Da li in gruppo tirano sempre e solo Tugnoli e Verlicchi fino all’attacco dell’acqua salata. Su questa salita avevo messo in conto di prendere circa una quarantina di secondi da Tugnoli and co. invece sono stato bravo a staccarmi subito nel pezzo duro e poi proseguire del mio passo. In vetta ho contato un distacco di 20 secondi e davanti erano in circa 10 forse meno. Nel pezzo verso Guiglia inizio a tirare piu forte che posso per cercare di rientrare dato che erano veramente a 200 metri. Però ho constatato che l’unico che mi dava il cambio era Fanton e ogni tanto Soli. A Guiglia avevamo già quasi un minuto e da Guiglia a Samone abbiamo tirato solo Io, Fanton e Soli che poi ha iniziato a partecipare all’azione con regolarità. Abbiamo recuperato altra gente che era davanti e iniziato la discesa verso Ponte Samone dove anche li tutti hanno cercato di respirare e tirare i remi in barca. Nel tratto di fondovalle nuovamente stessa solfa in 4 a tirare dato che si era aggiunto Silvio Gradellini che dava delle belle menate. Poi visto che il terreno era tutto a calare, nonostante buchi e rallentamenti vari, anche altri hanno iniziato a dare un minimo di contributo e siamo riusciti a fare qualche chilometro in doppia fila. Inizia Guiglia e chiaramente gente che era a ruota da 60 km vede bene di scattare. Ne ero convinto. Così mi sposto li lascio andare e poi proseguo del mio passo. Dietro a me mi sono accorto che Fanton arrancava un po ma conoscendolo sono salito regolare perchè poi sapevo che saremo rientrati. Infatti verso lo scollinamento abbiamo iniziato a recuperare alcuni staccati e poi nella pianura finale, nonostante davanti tirassero a tutta, con 9 chilometri ai 44,5 di media (in due) siamo riusciti a riprendere tutti negli ultimi 500 metri.

Alla fine 15esimo assoluto, 4to di categoria. Peccato perchè con un po più di collaborazione potevo ottenere un risultato migliore e con molta meno fatica. Nella sfiga comunque meno male che c’era Fanton se no oggi finiva in madonne!

File della gara:

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Eccomi qua a scrivere della mia ultima cronoscalata fatta giovedi sera in quel di Marano. A prima vista un gran risultato, vittoria di categoria, ma di fatto è stata una delusione.

Partiamo dal fatto che era una salita che conoscevo benissimo seppur non l’avevo mai affrontata a tutta o in gara. Non avevo miei riferimenti se non quelli di alcuni amici. Mi ero prefisso di stare entro i 20 minuti, 20’30” sarebbero stati un grandissimo risultato. Invece ho fatto 22’20”. Sono salito a 335 watt medi ma ho completamente sbagliato la mia valutazione iniziale. Mi ero prefisso di partire piano nel ripido iniziale per poi accelerare nel falsopiano finale. Tutto bene se non che mi sono tenuto troppo. Dovevo buttare dentro almeno 15 watt in piu nei primi 4 km dato che ne avevo le possibilità invece niente.

Peccato ma capita. Serve per fare esperienza. In ogni caso inizio a capire come funzionano queste gare e devo dire che mi piacciono molto. Assieme al Nico abbiamo studiato un piano di allenamenti efficaci per questa tipologia di sforzo che saranno molto utili anche per le gare di ciclocross di quest’inverno.

Nonostante sono scarso per ora in questa specialità penso di poter migliorare nettamente. Ora l’obbiettivo è quello di tornare a 70 kg, ultimamente mi sono lasciato un po andare…

Non che cambi molto la partita, ma mi solleva aver constatato oggi che nella cronoscalata Torre Maina – Puianello ho commesso un errore nell’avviare il mio Garmin, quindi, il tempo effettivo della cronoscalata è di un minuto e mezzo inferiore a quello segnato sul Garmin. Questo significa che ho fatto una gara di tutto rispetto, ho preso solo 26 secondi da Anderlini ed ho messo dietro gente specialista che dovrebbe andare molto più di me in queste prove. Alla fine ho fatto il 4^ tempo assoluto in 19’25”, meglio di me hanno fatto solo Anderlini (26 secondi), Rambelli (1 secondo) e Falcone (1 secondo). Effettivamente mi sembrava anche a me di essere andato bene e sinceramente non mi spiegavo come avesse fatto Anderlini a rifilarmi 2 minuti. Sono molto soddisfatto, adesso non mi rimane che continuare ad allenarmi per migliorare ancora. Prossimo appuntamento con le cronoscalate alla Marano – Ospitaletto del 12 Lugio! A Tutta!